Il fotografo, "creatore" di immagini, fissa ciò che i tecnici, gli specialisti possono non vedere: i sentimenti, il miracolo delle cose, la loro intima essenza.
Emile Zola giunge ad affermare che non si può dire di aver visto veramente qualcosa se non si è fotografato.
L'immagine, non importa se di una maschera o di un amoroso rapporto con l'opera d'arte, può essere un “incontro” di sguardi caratterizzato da “letture”, non tradizionali, forse per inseguire l'invisibile, “riletture” nel desiderio di calarsi profondamente in un mondo che suscita anche curiosità, desideri di appagamento spirituale, ricerca nell' assoluto e nel mistero.
Così, per fotografare qualunque cosa, dovremmo “amarla”.Sulla stessa lunghezza d'onda Sviatoslav Richter, artista leggendario, ha dichiarato di eseguire soltanto i brani capaci di piacergli e comunque di non riuscire a suonare musiche di un autore in mancanza di un rapporto di apprezzamento ed amore.
